Credo che Kaspersky non necessiti di particolari presentazioni, che lo si pronunci correttamente o meno, è uno degli antivirus più famosi e diffusi in assoluto.
Ma chi c’è dietro Kaspersky? Un’azienda russa con sede a Mosca fondata nel 1997 da Evgenij Kasperskij e specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica. Vanta circa 400 milioni di utenti e detiene la maggiore quota di mercato dei fornitori di software per la sicurezza informatica in Europa ed è al quarto posto nella classifica globale dei fornitori di antivirus per fatturato1.
Sebbene siano universalmente riconosciute l’efficacia e l’efficienza dei prodotti a marchio Kaspersky2 oggi si pone un problema fondamentale: Kaspersky è RUSSO.
Il periodo storico che stiamo vivendo, facendo riferimento al conflitto tuttora in corso tra Russia ed Ucraina, le sanzioni che l’Europa (e non solo) stanno emanando contro la Russia pongono degli interrogativi sull’opportunità di rimuove i prodotti di Kaspersky dalle agenzie statati, i ministeri e gli enti locali che ne fanno uso sin dal 2003.
Tra i clienti più “importanti” del panorama nazionale citiamo, ma solo a titolo esemplificativo e non esaustivo, i Ministeri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia, il Comando Generale della Guardia di Finanza, L’Arma dei Carabinieri, l’ISTAT, CRN, INFN, una sfilza di Amministrazioni Regionali e qualche migliaio di Enti Locali.
Pochi giorni fa Francia e Germania hanno innalzato il livello di allerta vietando l’uso del famigerato antivirus ad enti pubblici ed agenzie governative.
L’Italia si accinge a prendere delle contromisure, come affermato in Senato dal responsabile dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli. A suo dire, non solo Kaspersky ma anche altri strumenti e piattaforme informatiche saranno vietati e dovranno essere rimpiazzati. Si starebbe quindi lavorando ad una sorta di blacklist dei sistemi software che saranno banditi quantomeno dalle PA italiane.
Per dirlo in parole semplici l’antivirus ha la responsabilità ed il privilegio di decidere quali file siano una minaccia e quali no. Una volta installato sulla macchina, per funzionare correttamente, ha bisogno di elevati privilegi e di conseguenza ha il pieno controllo anche sul sistema operativo oltre che sull’intero file system. E’ in grado pertanto di analizzare tutte le informazioni che transitano da e verso il PC sul quale è in uso. Se vi sembra poco, sappiate che è autorizzato da noi stessi a spiarci qualora volesse farlo. Inoltre l’alta frequenza con cui lo stesso si aggiorna (per ovvie ragioni tra cui la definizione delle firme che gli permettono di essere aggiornato) è un altro punto delicato poiché potrebbe con estrema semplicità e rapidità cambiare il proprio comportamento.
Kaspersky, dal canto suo, ha cercato di rassicurare i propri clienti per scongiurare una fuga di massa e proprio il general manager di Kaspersky Italia ha affermato che: «In questi anni abbiamo cooperato per un cyberspazio libero e sicuro. La nostra priorità è sempre stata la privacy e la sicurezza dei nostri utenti. Oggi più che mai, alla luce di questo conflitto bellico che, come persone, condanniamo con forza».
Quello che dovrebbe far riflettere, come osservato da moltissimi esperti di sicurezza è che sebbene tali questioni sia più che lecito affrontarle, siamo purtroppo in ritardo sul tema sicurezza informatica e quel ritardo che la neonata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale punterebbe a colmare.
Stefano Zanero, professore associato del Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ha sottolineato in una intervista rilasciata ad Open quanto sia incombente tale problematica: «L’antivirus Kaspersky è nel mercato elettronico della Pubblica amministrazione dal 2003, non ci possiamo rendere conto delle cose solo quando si verificano. C’è un presupposto, che è l’autonomia tecnologica del nostro Paese. Se non risolviamo il tema della dipendenza oggi dai russi, domani dai cinesi dopodomani da altri Paesi che possono creare problemi alla nostra sicurezza sarà un tema attuale».3
Intanto, ieri 16 marzo, è arrivata la risposta ufficiale da Kaspersky sulle perplessità espresse dall’Ufficio Federale per la Sicurezza delle Informazioni tedesco (BSI). Riportiamo di seguito la pubblicazione effettuata su LinkedIn dal fondatore:
- Fonte Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Kaspersky_Lab
- Fonte PC Magazine: https://www.pcmag.com/picks/the-best-antivirus-protection
- Fonte Open: https://www.open.online/2022/03/16/guerra-in-ucraina-europa-kaspersky-rischi-antivirus/